07
Mar

Olio Nuovo 2016!

Premetto subito che il 2016 è stata un’annata favolosa, nonostante le avversità, per diversi motivi:

1. Il primo perché la stagione non è stata propizia per il caldo intenso e l’assenza di pioggia per oltre 3 mesi;
2. Il secondo perché proprio questi fattori hanno diminuito le produzioni in Toscana, secondo le stime della Coldiretti, di oltre il 40%. Di per sé si può pensare che “sono cose che succedono”, ma il problema è che è stato fatto spazio per commercianti fraudolenti che approfittano proprio di situazioni come queste per inserire sul mercato olio contraffatto, come purtroppo è già accaduto in passato e le cronache molto spesso ne danno testimonianza.
3. Il terzo motivo è stato causato da massicci attacchi della Bactrocera oleae (la cosiddetta mosca dell’olivo) che ha causato danni ingentissimi.

In questo scenario che si ripete per la verità da qualche anno, la Cerralti ne è uscita “alla grande” portando a buon fine, sebbene con molta fatica e sacrifici, la produzione 2016.

Ma veniamo all’esame organolettico (per vedere le analisi chimiche del 2016 clicca qui) :

– Contrariamente alla scorsa produzione 2015 che avevamo l’olio extravergine classificabile come fruttato medio, la raccolta 2016 vede il Cerralti 7+ classificabile come fruttato intenso. Le 3 classificazioni, lieve – medio – intenso, dipendono da diversi fattori tra quali il più importante è lo stato climatico in essere nell’oliveto nei mesi da maggio a settembre. Un dei miei grandi maestri che mi hanno insegnato i segreti dell’evo (Extra Vergine di Oliva), mi diceva spesso che “il vino si fa in cantina e l’olio si fa nel campo”. Credo avesse ragione e, seguendo questa perla di saggezza, abbiamo deciso di non “tagliare” l’olio -come è consuetudine tra i produttori di vino ma anche di olio- e di prendere quello che la natura ci dà comportandoci nei suoi confronti con grande rispetto e senza mai forzarla.
– I sentori aromatici all’odorato sono di carciofo ed erbe mediterranee. Sale subito il sentore forte di oliva verde, molto molto profumato;
– In bocca entra bene dopo lo “stripping” (è il risucchio che dobbiamo fare al primo piccolo sorso facendo passare l’olio tra i denti per farlo ossigenare), risale il carciofo e il rosmarino, parte subito l’amaro per 2-3 secondi, sale poi il pizzico subito a sparire, infine torna l’amaro nel retro bocca appena persistente. Da notare come la bocca resta pulita con un sapore quasi balsamico di sottofondo.
E’ un olio molto intrigante perché le varie percezioni si rincorrono per tutta la durata dell’assaggio. A mio avviso particolarmente indicato per le carni sia lesse che grigliate, nel condimento delle verdure bollite, fagioli, ceci etc.., nei minestroni. Per la verità mia moglie Paola lo ha messo per condire i pesci all’interno del cartoccio ed è semplicemente… favoloso!!!

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